domenica 25 gennaio 2009

Un Cristo di legno

A Montecitorio è stato presentato dicono "un crocifisso di Michelangelo Buonarroti di estrema bellezza" ma come volevasi dimostrare è tutta una bufala.
Intanto un "Cristo di legno" andrà in giro per il mondo a riscuoter successo e richieder quatrini. Ma a seconda di chi lo giudica vengono a galla infiniti dubbi.
Su l'aspetto economico, ci si chiede, per questo pezzo, che poi non è l'unico, in circolazione (ce ne sono circa una decina) ne è varsa la pena di investire?
Tre milioni e duecentocinquantamila euro sono un po tantini per un un Cristo di Legno di un falso Buonarroti?. La bellezza la potrei anche accettare se lo vedessi dal vivo, ma come al solito i fenomeni mediatici e altri fattori speculativi hanno preso il sopravvento.
C'è un commercio di cui ne fa parte anche lo stato e tutti i suoi enti che è spietato, si cerca di farle rientrare nella normalità queste cose. Dal punto di vista della giurisprudenza è ok, ma eticamente?

Come può un cittadino sfogliare i giornali e leggere nell'ambito economico che c'è una crisi in corso e c'è bisogno di un piano di risanamento forte, poi andando avanti, leggere l'ambito culturale e scoprire, dopo pochissimi minuti che lo stato ha speso così tanti soldi per un opera? - Di Michelangelo? Penso che ci sia bastato il crocifisso del convento di Santo Spirito a Firenze...
- La crisi dov'è? -
Mi piace pensare che molti Accademici importanti attribuiscono all'opera il nome di Andrea Sansovino al valore economico di centomila euro. Nelle mille difficoltà che ci sono nel prendere una decisione, spesso accade che le vere scelte vengono accantonate per altri fini, così che l'arte è solo una merce e noi succubi di tutto questo.
Staremo a vedere.